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Tu che resti

Tu che resti
24 Febbraio 2020 Harihar
Ascolta ciò che accade adesso: il suono delle auto, il cinguettio dell’uccellino, i passi delle persone, i tuoi piedi che appoggiano sul pavimento, le mani che afferrano il cellulare, il respiro, gli occhi che guardano, l’aria che ti accarezza, la luce del giorno. Osserva tutto questo.
Ogni cosa è presente e ogni cosa cambia. Un’attimo fa quella sensazione era differente da ora, eppure accade, continua ad accadere. Cambia e accade. Osserva come tutto esiste, ma osserva anche che in questo mutare, c’è qualcosa che rimane com’è. C’è qualcosa che permane e non cambia, non è diverso da prima. C’è qualcosa che rimane qui sempre e non è il dolore, nemmeno il corpo, o il piacere. Non è neanche il ricordo di ciò che ami. C’è qualcosa che non cambia, qualcosa che osserva tutto questo, senza mutare: SEI TU!
Non definirti, non darti un nome o una qualità, lasciati solo sorprendere dal fatto in se. C’è qualcosa che non cambia, rimane e rimarrà sempre: SEI TU!
Lasciati cogliere di sorpresa, perché non puoi chiuderti in una scatola. Lasciati ESSERE, perché non sei qualcosa che passa.
SEI TU!
Sei semplicemente qui, come prima e come in futuro.
Sei tu questo sguardo silenzioso, senza forma, che osserva il nascere, il divenire e lo svanire di ogni cosa che appare, ma non cambi, non muti, non te ne vai: SEI TU!
Lasciati stupire da questa semplice, ma immensa presenza.
Lascia che ogni altra cosa scompaia in questo.
Lascia che ogni cosa svanisca nella meraviglia di quello che sei.
 
Harihar

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