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Kripalvananda e lo Yogi Immortale

Kripalvananda e lo Yogi Immortale
12 Aprile 2020 Harihar

“Sua Santità Swami Shri Kripalvanandji, affettuosamente chiamato Bapuji, è stata una di quelle persone la cui intera vita è un’espressione del suo ardente desiderio di realizzare Dio. Nacque nel 1913 da una famiglia povera, ma devota. I genitori erano Bramini del Gujurat, in India. Fin da giovane desiderava passare il suo tempo in adorazione e nella devozione verso Dio. Sviluppò notevoli capacità nel campo della letteratura e della musica. Tuttavia si sentiva inappagato. Il suo desiderio di unirsi a Dio era così intenso e i suoi tentativi per realizzarlo così frustranti, che verso i 19 anni per tre volte fu molto vicino al suicidio. Era come se egli avesse progettato con determinazione il suo quarto tentativo di morte, quando fu salvato e guidato verso il sommo sentiero dello yoga da Dadaji un misterioso yoga comparso dal nulla.
Il profondo amore di Dadaji conquistò il cuore di Bapuji. Quando quest’ultimo fu testimone dei poteri yogici e miracolosi di Dadaji, la sua mente fu conquistata e si sentì pervaso da una rinnovata speranza di poter soddisfare il suo insaziabile desiderio di realizzare Dio. Su richiesta di Dadaji, Bapuji si trasferì nell’ashram di Dadaji ed incominciò la sua formazione interiore personale che avrebbe cambiato la sua vita.
Dopo otto mesi di insegnamenti, Dadaji dette a Babuji una speciale iniziazione yogica (Shaktipat), chiedendogli dapprima di passare 40 giorni in isolamento e silenzio totali, digiunando solo con acqua, meditando e cantando mantra. Questa era una dura disciplina per un giovane di 19 anni, ma il grande amore di Dadaji per Bapuji gli permise di riuscirci. Quando ricevette l’iniziazione Dadaji gli disse: “Figlio mio, la mia benedizione per te è che tu diverrai il più grande yogacharya del mondo”, e questa benedizione si avverò.
Bapuji era stato insieme al suo guru soltanto un anno e mezzo quando Dadaji scomparse misteriosamente. Malgrado egli avesse molti devoti discepoli, nessuno riuscì a scoprire il suo vero nome, e ancor meno a sapere da dove venisse o dove fosse andato. Bapuji fu lasciato da solo a proseguire il suo cammino nel mondo, sostenuto dall’ultima promessa del suo Guru, che l’avrebbe potuto rivedere quando avesse finalmente rinunciato a tutti i desideri mondani. Circa dieci anni dopo Bapuji prese infine l’iniziazione come swami, monaco rinunciatario. Viaggiò per tutta l’India, insegnando le scritture e indirizzando il cuore degli esseri umani verso Dio. Nel fare questo, si svilupparono i suoi doni naturali di studioso, oratore, musicista e poeta. Bapuji era così eloquente ed entusiasmante che chi l’ascoltava era spinto a fargli donazioni in denaro, che egli impiegava completamente per costruire scuole e templi e per illuminare altri suoi concittadini.
Passò otto anni così. In quel periodo Bapuji meditava costantemente sul suo Guru e metteva in pratica con devozione i suoi insegnamenti. Bapuji e Dadaji si incontrarono nuovamente in un modo molto particolare. Nel 1952, durante un pellegrinaggio, Dadaji gli apparve con il suo vero corpo yogico, nelle sembianze di un giovane molto bello. Senza rivelare la sua completa identità, Dadaji spiego che, nel loro incontro precedente, aveva preso un forma normale umana per un anno e tre quarti, semplicemente per poter dare personalmente degli insegnamenti a Bapuji. Due anni dopo Dadaji apparve di nuovo a Bapuji per incoraggiarlo e guidarlo nella sua sadhana. In questo periodo Bapuji incominciò la sua pratica intensa di dieci ore al giorno di Yoga Naturale, pratica che continuò fino ai suoi ultimi giorni.
Nel 1955 finalmente Bapuji scoprì la completa identità storica del suo Guru durante una visita a Kayavarohan, un grande centro di insegnamenti spirituali dell’antica India. Fu condotto in un tempio dove gli fu mostrato un grande lingam di pietra, su cui era scolpita l’immagine di un giovane yogi seduto. In un lampo di realizzazione trascendentale egli riconobbe in questo giovane il suo Guru Lakulisha (Bhagwan Brahmeshvar) 28° incarnazione di Shiva, che si era reincarnato nel 2° secolo d.C. per dare nuovamente a Kayavarohan la sua antica gloria e il suo potere spirituale.
Qualche tempo dopo, durante una meditazione Bapuji ebbe una visione e vide Kayavarohana al massimo della sua fioritura. Ricevette l’ordine divino di ripristinarla nuovamente come centro spirituale, non solo per l’India ma per il mondo intero. Pur essendo un povero swami senza soldi, Bapuji si inchinò alla volontà divina di quella visione e ora Kayavarohan sta rinascendo dalle sue ceneri come una fenice e sta acquisendo un nuovo glorioso futuro come centro internazionale di illuminazione spirituale per mezzo dello studio dello yoga, delle scritture, della musica e molte altre discipline correlate.
Oltre a supervisionare il restauro di Kayavarohan, Bapuji proseguì il suo brillante lavoro di studioso e di scrittore continuando a dedicarsi alla pratica della sadhana. Per 12 anni rimase in silenzio totale e per i dieci anni seguenti parlò solo in rare occasioni speciali. L’unica eccezione per questa vita straordinaria fu il suo arrivo negli Stati Uniti nel 1977, dove fu così colpito dall’apertura mentale degli aspiranti ricercatori che lo avevano accolto che rilasciò una serie di conferenze.
Alla fine di quella prima estate in America, Bapuji ritornò alla solitudine e al silenzio nell’ashram a cui era stato dato il suo nome dal discepolo che gli era più vicino, Yogi Amrit Desai. Insegnò ad alcuni discepoli scelti, scrisse, e continuò il suo intenso programma di meditazione. Una volta alla settimana dava brevi darshan alle centinaia di persone che venivano solo per godere della sua presenza. Nel settembre del 1981 Bapuji ritornò in India e il 29 dicembre di quell’anno, lasciò il corpo. Per un maestro di yoga come Bapuji, questo viene detto mahasamadhi, la finale e completa unione con Dio. Per onorare la memoria di Bapuji e continuare il suo lavoro è stato costruito un tempio e un ashram vicini al luogo dove è sepolto, a Malav, nella provincia di Gujarat”.

Per conoscere la storia di Kripalvananda e Lakulisha è possibile acquistare il libro Infinita Grazia presso Anima Edizioni

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