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Perdersi nel fare

Perdersi nel fare
20 Gennaio 2020 Harihar

Sembra che SCOPRIRE CHI SEI, abbia meno importanza del risolvere problemi contingenti come la bolletta della luce, accompagnare i figli a scuola, trovare una badante per i propri genitori anziani, terminare le faccende di ufficio, chiamare il commercialista, fare la propaganda al proprio lavoro. Tutto ciò occupa la vita della maggior parte delle persone, ognuno è immerso in un’opera titanica che prende moltissima energia, tale da sfiancare chiunque. Alla fine ci si sente stanchi, depressi e infelici, perché? Non perché queste cose siano scomode o di troppo, ma semplicemente perché immergendosi nel fare, ci si dimentica l’essere. L’essere è quella base dalla quale tutto scaturisce: scelte, passioni, luoghi meravigliosi che si desidera raggiungere, l’idea di un successo strepitoso per la propria attività, una relazione appagante. Tutte queste e molte altre immagini nascono dall’essere. È sottile ma differente, l’immagine che nasce da un problema, come ad esempio: vorrei andare in vacanza perché qui non c’è la faccio più; dall’immagine che sorge invece dall’essere, che è limpida, libera da pesi, non creata come ancora di salvezza, ma come diretta espressione, appunto dell’essere. Il fare prende una tale energia da portarti a dimenticare l’essere, ossia te stesso. Prova solo a pensare quante cose fai, e quanto tempo dedichi invece a coltivare la consapevolezza di chi sei. Credo che questo aspetto, così primario e nutriente, sia stato del tutto o quasi, dimenticato. L’essere è la sorgente di ogni tua azione vincente, poiché senza ESSERE, il fare si svuota del suo significato originario, come un treno che viaggia senza più una meta. L’essere, tal volta, proprio perché è stato perduto, può diventare anchegli una meta: realizzare chi sei tu. Ritornare all’essere, vuol dire tornare a quella sorgente dalla quale nasce la vita, una nuova vita. Tornando all’essere, torni a te stesso, a quel te stesso fondamentale alla vita, perché senza te, ogni azione finisce per essere un movimento fine a se stesso e sradicato dalla sorgente. L’essere è quella identità primaria che è una sola cosa con la gioia, la pienezza, la completezza, la soddisfazione. Essere nel proprio Essere, significa agire esattamente da questo e generare azioni che contengono, proprio perché sono realmente tue, gioia e ricchezza.
Chi, attraverso L’INTENSIVO SULLA CONSAPEVOLEZZA DI CHI SEI TU, ha realizzato il proprio Sé, sa quale gioia e bellezza questo abbia portato nella propria vita. Quante persone ho avuto il privilegio di veder trasformare la loro esistenza, riconnettendosi alla propria vera natura, perché da questa nasce ciò che è vero e proprio. Non inteso delle identità che oggi stanno agendo al posto tuo, ma come autenticamente tuo.
Riconnetterti a te stesso e soprattutto scoprire cos’è TE STESSO, racchiude un tesoro di inestimabile valore per la tua vita, per tutta la tua vita. Quindi, il mio consiglio per chi crede che risolvere i problemi contingenti o le questioni quotidiane, sia più importante di ritrovare se stessi, dico loro di risvegliarsi dalla trappola nella quale si sono infilati, perché i problemi non sono dovuti dall’avere dei problemi oggettivi da risolvere, ma dall’aver perduto la connessione con se stessi e col motivo principale per cui si vive e si esiste.
Harihar

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