I PASSAGGI VERSO IL RISVEGLIO

I PASSAGGI VERSO IL RISVEGLIO
18 Maggio 2025 Harihar

Tutti cercano qualcosa.
Qualcuno lo chiama amore.
Qualcuno pace.
Qualcuno felicità, successo, realizzazione.
Ma sotto ogni desiderio, c’è un’unica domanda nascosta:

Chi sono io?

La ricerca del Sé non nasce da un interesse spirituale.
Nasce da un’urgenza interiore.
Da un’inquietudine sottile ma profonda.
Da un’intuizione che dice: “Questa non è tutta la verità.”

Il Risveglio non è una meta. È un passaggio.
Un disvelamento. Un riconoscimento non duale di chi sei.

Chi lo ha realizzato – e tu lo sai bene – non può più vivere come prima.
Ma per arrivarci, serve attraversare delle tappe essenziali.
È un lavoro sacro e implacabile, che smonta ogni illusione fino a lasciarti nudo, vero, libero.


1. Il dolore iniziale: l’insoddisfazione profonda

Il primo segnale del Risveglio non è la pace.
È il dolore.
Un senso di disallineamento, anche quando “tutto va bene”.
È la sensazione di vivere una vita che non è tua.
Di interpretare ruoli. Di fingere. Di cercare fuori qualcosa che manca dentro.

È qui che inizia tutto.
Il dolore ti costringe a fermarti. A sentire. A chiedere.


2. La grande domanda: Chi sono io?

A un certo punto, come un seme che rompe la terra,
nasce la domanda.

“Chi sono io, veramente?”
“Cosa c’è oltre la mia storia, i miei pensieri, le mie paure?”

Quando questa domanda è vera – non intellettuale, ma viscerale –
inizia il processo di smascheramento.

Ogni immagine di te comincia a vacillare.
Ogni definizione, ogni ruolo, ogni certezza.

Il Risveglio inizia quando la domanda diventa più importante di ogni risposta.


3. Il crollo: la disidentificazione

Man mano che indaghi in profondità, le false identità iniziano a sgretolarsi.
L’identità della persona ferita.
L’identità spirituale.
Quella del controllore.
Quella del sopravvissuto.
Quella che dice “sono fatto così”.

Vedi che non sei nessuno di loro.

Ed è un momento devastante.
Perché se non sei quello che pensavi di essere… allora chi sei?

È il punto più fragile, più prezioso.
Il punto in cui non c’è più nulla da cui dipendere.


4. Il vuoto: l’apparente nulla

Dopo il crollo, si entra nel vuoto.
Un silenzio profondo. Un non-sapere. Un’assenza di forma.

È il momento in cui la mente non ha più appigli.
Non puoi più definirti. Non puoi più narrarti.
Sei solo… presenza.

E la mente reattiva, qui, si agita.
Ti suggerisce di scappare.
Di tornare indietro.
Di ricostruire un’identità, qualsiasi.

Ma se resti…
se attraversi questo vuoto…
succede qualcosa.


5. La soglia: il non-ritorno

Arriva un istante – e chi lo ha vissuto lo riconosce –
in cui non puoi più tornare indietro.

L’identificazione con la mente cede.
Il soggetto stesso della ricerca si dissolve.
Non c’è più nessuno che chiede.
Rimane solo… Essere.

Non è un’esperienza. È il riconoscimento dell’unico fatto indiscutibile:

Io Sono.

Non “io sono qualcosa”.
Solo: Io Sono.

E tutto ciò che credevi reale – tempo, pensiero, persona, corpo –
si rivela un sogno nella Coscienza.


6. La Presenza: la pace che non ha causa

Dopo il vuoto, non arriva un pieno.
Arriva la Presenza.

Un silenzio vivo, immenso, eterno.
La pace che non dipende da nulla.
L’amore che non ha oggetto.
La libertà che non ha opposto.

È l’esperienza centrale del Risveglio.
Non più sapere chi sei, ma Essere. Punto.


7. L’integrazione: vivere da ciò che sei

E poi?
Poi inizia il lavoro più lungo e prezioso: vivere da ciò che sei.

La mente tornerà.
I vecchi schemi busseranno.
Il mondo non sarà diverso.

Ma tu lo sarai.

E ogni volta che cadrai,
ricorderai.
E ogni volta che ti perderai,
ritroverai la direzione.

Non perché hai imparato qualcosa.
Ma perché sei diventato cosciente di ciò che sei.


🌱 Conclusione: il Risveglio non è un traguardo. È un ritorno.

Ritornare a casa.
Ritornare a sé.
Ritornare alla verità che non è mai cambiata.

Il cammino è difficile, spesso doloroso, a volte spietato.
Ma è anche l’unico che vale davvero la pena di essere percorso.
Perché ti restituisce te stesso.

E da lì… tutto il resto può finalmente cominciare.

Hari

Comments (0)

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Open chat